PARROCCHIA SAN LORENZO Cairo Montenotte
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Mag 2024
LunMarMerGioVenSabDom
  12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  

Calendario Calendario

Galleria


liturgia della parola Empty
Ultimi argomenti attivi
» Reverse Phone Lookup
liturgia della parola EmptyLun Ago 01, 2011 7:07 am Da Ospite

» Liturgia della parola
liturgia della parola EmptyVen Apr 03, 2009 1:33 pm Da Adino

» Liturgia della parola
liturgia della parola EmptyVen Apr 03, 2009 1:31 pm Da Adino

» Liturgia della parola
liturgia della parola EmptyVen Apr 03, 2009 1:27 pm Da Adino

» Liturgia della parola
liturgia della parola EmptyVen Apr 03, 2009 1:25 pm Da Adino

» Liturgia della parola
liturgia della parola EmptyVen Apr 03, 2009 1:19 pm Da Adino

» Liturgia della parola
liturgia della parola EmptyVen Apr 03, 2009 1:17 pm Da Adino

» Liturgia della parola
liturgia della parola EmptyVen Apr 03, 2009 1:08 pm Da Adino

» Liturgia della parola
liturgia della parola EmptyVen Apr 03, 2009 12:57 pm Da Adino

» Liturgia della parola
liturgia della parola EmptyVen Apr 03, 2009 12:52 pm Da Adino

VISITA PASTORALE 2009 dal 20 al 30 di aprile

Lun Mar 23, 2009 2:01 pm Da Don Carlos

liturgia della parola Vescov10


Commenti: 0


liturgia della parola

Andare in basso

liturgia della parola Empty liturgia della parola

Messaggio Da Adino Mer Feb 25, 2009 1:48 pm

II^ SETTIMANA DI QUARESIMA - VENERDÌ


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Gn 37, 3-4. 12-13. 17b-28
Ecco, il sognatore arriva! Uccidiamolo.


Dal libro della Gènesi

Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente.
Una volta i suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro».
Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire. Si dissero l'un l'altro: «Ecco, il sognatore arriva! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».
Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch'egli indossava, poi lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua.
Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaelìti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di rèsina, di balsamo e di làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue? Su, vendiamolo agli Ismaelìti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli lo ascoltarono.
Passarono alcuni mercanti madianìti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaelìti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.




Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie

.
Il Signore chiamò la fame sul paese di Canaan
e distrusse ogni riserva di pane.
Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
finché si avverò la sua predizione
e la parola del Signore gli rese giustizia.

Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
lo pose signore della sua casa,
capo di tutti i suoi averi.


Vangelo Mt 21, 33-43. 45
Costui è l'erede: venite, uccidiamolo!


Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: "La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri"? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare». Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.

Adino

Messaggi : 193
Data di iscrizione : 21.10.08

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.